mercoledì 3 ottobre 2012

Tenue sentore di caco




Il caco fondamentalmente è un timido, è un frutto che sa cosa voglia dire l’attesa, per questo diventa difficile da attaccare. Se ne sta da solo su un ramo, nel freddo e nella nebbia autunnale, capace di godersi ancora questi istanti quando tutti hanno ormai deciso di abbandonare lasciandosi cadere. In questo momento così freddo, spoglio e bigio, lui riesce ancora a dare del colore solo con la sua presenza.
I cachi sono nobili anche per questo aspetto, fanno vero colore, hanno bella forma, giuste dimensioni, tenue sapore, dolce fragranza, piacevole differenza di struttura delle varie parti sul palato, è un frutto che ha pazienza, si può permettere di aspettare che la stagione avanzi senza timore, con questo spirito deve essere mangiato, con calma, per gradi, prima con gli occhi e solo a piccole dosi, altrimenti si rischia di perderlo, sia nel sapore, che nella struttura.
Il modo migliore per gustare un caco è proprio così, fresco e crudo, venendo dal freddo, la cottura lo cambia parecchio, farne marmellata stravolge un po’ tutte le sue caratteristiche, spesso questo amore nei suoi confronti porta ad intestardirsi nel tentare di variare quello che è il modo più semplice ed immediato di mangiarlo…una lavata e via, nel tempo ho tentato di infilarlo in qualche dolce, provando molte varianti, crostate, torte, marmellate, ma niente da fare, Lui è un Elemento dedito al freddo, con il caldo sparisce.
Quindi?
Gelato al caco!!!
Prevede l'impiego di una crema molto simile alla crema inglese, realizzata utilizzando anche gli albumi delle uova alla quale viene aggiunta successivamente la polpa di cachi freschi e panna montata. Si può prevedere l'aggiunta di aromatizzanti tipo vaniglia, buccia di limone o liquore, ma il delicatissimo sapore del caco mal  sopporta vicini di questo genere, ho quindi preferito eliminare qualsiasi aroma di contorno.
Ingredienti:
2 uova intere
200 ml di latte
100 gr di zucchero
200 ml di panna
2 cachi

In una casseruola lavorare le uova e lo zucchero con un cucchiaio di legno fino ad ottenere un composto cremoso. Scaldare il latte senza portarlo a bollore ed unirlo lentamente alle uova lontano dal fuoco continuando a mescolare.
Mettere la casseruola sulla fiamma senza farle prendere troppo calore in modo che non raggiunga mai il l’ebollizione. Continuare a tenere sul fuoco finchè la crema non si è ispessita. Toglierla dal fuoco e farla raffreddare, continuando a mescolare.
Nel frattempo prendere la polpa di due cachi e passarla al mixer, unirla alla crema di uova quando questa sarà completamente raffreddata. Montare la panna ed unirla delicatamente al composto, mettere tutto nella gelatiera a mantecare per il tempo necessario.

Si può servire in una coppetta realizzando un letto con la parte più consistente della polpa dei cachi dando un estetica simile a petali di fiore e cospargendo con scagliette di cioccolato fondente.
Il caco, come suo solito, fornisce colore, dolcezza, consistenza e come tutti i timidi, solo un tenue sentore della sua presenza.


giovedì 6 settembre 2012

INAUGURAZIONE!!!




Finalmente siamo arrivati all'inaugurazione, siete tutti invitati sabato 15 settembre dalle ore 16.00 nella sede dell'Associazione Il Segreto dell'Acqua.

Ci sarà la possibilità di conoscere i nostri programmi, i corsi (Tai Chi, Reiki, Yoga, Wing Chun, Spada Giapponese, Shiatsu, Fiori di Bach, Lavoro di Biografia, eccetera...) ed i laboratori dedicati al benessere.
   
Ci sarà la possibilità di vedere gli spazi, conosce e scambiare quattro chiacchiere con gli insegnanti e mangiare uno stuzzichino facendo un brindisi tutti insieme, vi aspettiamo.

Il Segreto dell'Acqua via saint Denis 35 Sesto San Giovanni (Mi)

Vi mettiamo il link ad una mappa di google per raggiungerci.

A presto

Daniela e Paolo





venerdì 24 agosto 2012

LAVORO DI BIOGRAFIA



Il Lavoro di Biografia è nato circa 40 anni fa, ispirato dalla visione dell’uomo di Rudolf Steiner, fondatore dell’ Antroposofia. Si tratta di una via di crescita individuale che permette di riconoscere le leggi e i ritmi che scandiscono la nostra vita e di sviluppare la capacità di discernere tra fatti e interpretazione dei fatti, in una elaborazione che ci fa giungere ad una visione più ampia, completa e chiara, illuminando tutti i particolari come in un grande quadro.
Rivedere la propria vita con gli strumenti del Lavoro di Biografia cambia lo sguardo sul passato, così che il presente possa acquisire un altro significato e le decisioni per il futuro possano appoggiarsi su una consapevolezza più chiara ed autonoma.
Il Lavoro di Biografia è un metodo ancora poco diffuso e conosciuto, è una scoperta affasxinante aperto a tutti coloro che vogliono lavorare su sé stessi.


Il Cosmo dei Caratteri

«Per ogni passo innanzi che fai nella conoscenza delle verità occulte, devi al tempo stesso fare tre passi verso il perfezionamento morale del tuo carattere». Rudolf Steiner: Iniziazione. O. o. 10.
Fin dai tempi più antichi gli uomini hanno collegato il loro destino agli astri; conoscevano il rapporto tra pianeti e stati d’animo associandoli a qualità caratteriali ben precise.
Nella mitologia greca ne troviamo esempi meravigliosi rappresentati dalle varie divinità. Sono archetipi universali presenti in tutte le manifestazioni della nostra vita, nelle tipologie umane così come nella natura e nelle fiabe della tradizione popolare, raccolte dai fratelli Grimm.
Conoscere questi principi e le loro manifestazioni nel carattere umano ci aiuta a conoscere meglio noi stessi, a capire le qualità da sviluppare e le fragilità da osservare e ci aiuta anche ad instaurare relazioni più realistiche e appaganti con gli altri.

Per maggiori info  www.lavorodibiografia.it

domenica 5 agosto 2012

Compagni di merende

L'estate in città…..

Ci siamo presi un momento di pausa dai lavori di ristrutturazione  http://ilsegretodellacqua.blogspot.it/  ed abbiamo deciso di fare la pausa pranzo in un ristorantino nelle vicinanze, preparano un ottimissimo cous cous di pesce, servito, in questo periodo, all’ombra  i maestosi tigli di via Saint Denis.

A metà del pranzo è arrivato un simpatico festoso gruppetto a tenerci compagnia,




abbiamo condiviso un po’ di pane, hanno bevuto un po’ di acqua fresca dal tubo di scolo del condizionatore del locale……



Spesso basta solo guardarsi intorno per riuscire a notare che ci vuole proprio poco per sentirsi bene, che sono le piccole cose a rendere felici, e con questo spirito, anche una semplice aiuola polverosa può diventare una amena spiaggia cittadina….






domenica 15 luglio 2012

Gita fuori porta: Lario, il crotto del Pepott



Volevamo fare una gita piacevole, ma poco impegnativa, senza utilizzare l’automobile per evitare code, caldo, spreco di tempo alla ricerca di parcheggio.
Alcuni amici ci hanno caldamente suggerito il Crotto del Pepot, descrittoci semplicemente come un posto dove si può mangiare alla buona, in una bella atmosfera, fresca e rilassante, si trova appena sopra Varenna, sul sentiero del viandante, una mulattiera che in quel punto collega Varenna, Vezio e Perledo, ma con la  quale si possono raggiungere anche a piedi molte altre interessanti località sul lago di Lecco. 
Prese poche altre info sul web, abbiamo deciso di fare il tragitto in ogni caso senza utilizzare l’auto, con il treno e comodissimo raggiungere Varenna, evitando così di perdere tempo in estenuanti ricerche di parcheggio. Per questa gita, una volta raggiunta la prima tappa, Varenna, ci si può tranquillamente e piacevolmente muovere a piedi ripercorrendo brevi tratti sul “sentiero del viandante”.
Da Milano si arriva a Varenna con poco più di un’ora di treno.




Il paesino è davvero molto piacevole, una piccola perla che si affaccia sul Lario.
La mulattiera che porta a Vezio è poco distante dalla stazione, la passeggiata (in considerevole salita) dura meno di mezz’ora, completamente all’ombra di alberi secolari.
Prima di giungere Vezio, con  una piccola deviazione (15 minuti) passando fra case rustiche ed ulivi, è possibile arrivare a Perledo dal quale si vede l’abitato di Vezio ed il castello, che sovrastano il lago.





Da queste parti i punti in piano sono davvero pochi, le viuzze anguste, microscopiche piazze, la vita è quella di una volta.




Riprendendo a ritroso la via del pellegrino si giunge a Vezio (15 min) l’entrata al castello costa pochi euro.





Dal castello si intravede Varenna ed una splendida veduta del lago….






I cartelli che indicano il Crotto del Pepot sono parecchi.

Ritornando verso Varenna, sempre su un sentiero in mezzo ai boschi si arriva in 10 minuti a quello che è un vero e proprio orrido formato dall'erosione dell'acqua del torrente Esino, chiamato orrido del Crot del Pepot.








 Nei primi del '900 era utilizzato dagli abitanti di Varenna come bagno pubblico,. Oggi è un ristorantino, da pochi anni gestito da ragazzi molto simpatici, che hanno saputo creare un’atmosfera molto rilassata e cordiale.



La proposta è un pasto volutamente essenziale, molto semplice, a base di affettati, polenta, costine e salamella, formaggi, brasato e ragù di salamelle, ci sono sempre un paio di dolci, vino rosso sfuso, acqua e caffè, la spesa varia di poco fra i 15 ed i 20 euro in base alle scelte. (unico limite: i posti riparati sono davvero pochi, in caso di pioggia si rischia di inzupparsi)












L’atmosfera è molto bella, fresca, rilassata e cordiale, il posto incantevole, il procedere lento, si fa fatica a rimettersi in marcia e non solo per la pancia che si è fatta pesante, la passeggiata di ritorno è comunque piacevole, in discesa fra i boschi verso Varenna……..





Dalla quale, con il treno, in poco più di un’ora, si torna a Milano…

lunedì 9 luglio 2012

Dormire, sognare?



E’ una fresca notte d’estate, stranamente sto dormendo di un sonno profondo, sono anche beato per questa situazione non proprio usuale, cioè farsi una bella dormita tranquilla fino a mattina.
In questo momento non ne sono consapevole, ma sono le cinque,  albeggia e sono completamente nel mondo dei sogni, almeno credo, sono una di quelle persone che dorme poco e non ricorda niente dei recenti trascorsi onirici.
Sento un fastidio, una di quelle sensazioni che lentamente, ma inesorabilmente sono in grado di strapparti al sonno e ti riportano alla vita reale, qualcosa mi fa solletico sul viso, come lunghe leggerissime zampette che camminano, ogni tanto sento una pressione ed una sensazione di umido sulle guance e sulla fronte, mi giro di scatto e copro la faccia con le braccia. La sensazione di solletico non passa, anzi si diffonde anche sulle braccia, come anche la sensazione di pressione e di umido, se ne è aggiunta addirittura un’altra, sento un pizzicore al naso, come se me lo stessero palpando con degli stuzzicadenti spuntati, rinvengo definitivamente e mi accorgo che sto vibrando, sommessamente, sotto l’effetto di un ronzio discontinuo, apro gli occhi, non posso pretendere di avere una visione accettabile, nel buio mi si parano davanti due lucine verdi, saettanti, due fanali posizionati sopra un motorino diesel che ormai gira a pieno regime, quelle che credevo fossero delle zampette vedo che sono due pennellini che mi spazzolano in lungo ed in largo: vibrisse! La pressione e la sensazione di umido sono dovuti a delle leggere testate e strofinamenti che servono solo a dichiarare al mondo presa di  possesso a livello olfattivo del mio corpo. Invece di strozzare un essere infame bianco e nero che ha scelto quest’ora del mattino per una dichiarazione d’amore, faccio l’unica cosa che riesco a fare in questa condizione, muovo lentamente avanti ed indietro l’indice per dare una grattatina a quella testolina che serve solo a sostenere due orecchie appuntite, ma è totalmente incapace di compassione e di buone azioni notturne.
Non c’è più niente da fare, quando si parte per una dichiarazione d’amore si va fino in fondo, questi sentimenti si sa sono come una palla di neve che viene fatta rotolare giù da un pendio, può solo aumentare di volume e velocità.
In questo momento una delle zampe si infila sotto di me e l’altra mi cinge sull’altro lato, purtroppo le zampe dei gatti sono dotate di unghie e con queste il mio poeta personale da anni scrive dichiarazioni sulle magliette intime, inutile l’inchiostro, dei veri e propri poemi scritti per  perforazione, più resistente nel tempo, più difficile da cancellare, anzi un eventuale rammendo rafforzerebbe i concetti espressi incisi sulla fine stoffa e sulla carne che inevitabilmente ci sta sotto.
Stiamo così, come un bradipo attanagliato sul suo bell’alberello (io sarei il vegetale) e ci raccontiamo un sacco di cose, fra un’impastata, una vibrata, qualche scalciatina che stempera le tensioni, ci prendiamo a testate e ci infiliamo le vibrisse negli occhi e nelle orecchie, contenti come due pasque, consapevoli di quante cose belle si possono fare a quest’ora del mattino, un momento che non si sa perché gli umani continuano a sprecare dormendo.
Dormire: una cosa che si sta praticando abbondantemente ed alacremente solo a qualche spanna di distanza. Le ragazze, per lo meno quelle di questa casa, pare non abbiano bisogno di tante conferme, sanno il fatto loro e si riservano di raccontarselo più in la nel tempo, senza fretta e patemi.  Noi NO!!!   Perché??’ Perchèèèèèèèèè?????

giovedì 10 maggio 2012

Armonia



Ogni anno, tra fine maggio ed inizio giugno, il Castello di Belgioioso (Pavia) ospita "Armonia", la prima rassegna italiana dedicata alle discipline olistiche. Quest’anno la rassegna si terrà dal 31 maggio al 3 giugno.
Nelle sale del Castello sono presenti e attivi centri, scuole, associazioni e operatori di diverse discipline legate al benessere.
Il Castello diventa sede di sessioni, briefing e lezioni aperte per gli operatori ed i praticanti delle discipline olistiche.
Sono previste svariate attività rivolte direttamente al pubblico che potrà partecipare prenotandosi negli spazi appositi.



Nel parco del Castello, si svolge l'incontro delle Discipline Interne dedicata al Taijiquan/Tai Chi Chuan, al Qi Gong e allo Yoga.
L'Incontro delle Discipline Interne è un importante momento tra i visitatori di Armonia e le varie Associazioni che partecipano alla manifestazione, un'occasione unica di scambio tra praticanti, ricercatori e maestri di Taijiquan/Tai Chi Chuan e altre discipline che, pur nella diversità di principi e di pratica, si riconoscono nel valore del "benessere" che questa disciplina rappresenta per il mantenimento ed il miglioramento delle condizioni psicofisiche dell'essere umano.
Tra le principali vanno ricordate le conferenze sulle tematiche che riguardano il benessere, le dimostrazioni delle varie Scuole e i seminari gratuiti organizzati e diretti dalle stesse Associazioni, non ultimo, si possono provare molteplici tipi di trattamenti (shiatsu, reiki, watsu, riflessologia, massaggi ed altro ancora) a prezzi contenuti.
Giusto per farvi ingolosire ulteriormente vi metto il link del sito ufficiale  http://www.belgioioso.it/armonia/


martedì 1 maggio 2012

Germogli....

I germogli sono un alimento molto interessante sia da un punto di vista salutistico, in quanto sono ricchissimi di vitamine, enzimi, minerali e proteine, sia da un punto di vista più prettamente gastronomico e se vogliamo anche da un punto di vista di divertimento nel produrli in casa (che poi è il vero giocone di tutto il discorso).
Inutile fare qui grandi discorsi sulle proprietà nutrizionali dei germogli perché sul web è possibile trovare informazioni dettagliatissime, possiamo fare un discorso terra terra dicendo che se un seme fornisce determinati nutrienti, la pianta nata da questo seme fornisce altri determinati nutrienti, la fase di germogliazione fornisce nutrienti in varietà e quantità molto superiori.
Il seme deve produrre una serie di sostanze molto ricche per fare crescere la futura piantina e la fase di germogliazione è il momento dove troviamo l’apice di questa extra produzione.
Se vogliamo vedere la cosa da un punto di vista un po’ più spostato ad oriente potremmo dire che la futura pianta ha bisogno di una notevole “energia” per crescere ed il seme in questo momento provvede a fornirla, il nostro punto di vista (ovviamente egoistico) è che se mangiamo il germoglio crudo in questo momento, tutte questi nutrienti li assumeremo noi.
Nei supermercati si trovano principalmente germogli di soia, nei negozi BIO si trovano anche altri tipi di sementi già germogliate, però, sempre in questi negozi, si trovano anche una varietà piuttosto vasta di semi preparati espressamente per la produzione casalinga di germogli.
La produzione casalinga di germogli è un procedimento semplicissimo, credo che ognuno di noi alle elementari abbia fatto il giochino di mettere i semi i in batuffolo di ovatta intriso di acqua per vedere nascere una piantina, il discorso è del tutto simile. Bisogna idratare un seme, quindi lasciarlo a bagno in acqua per circa una notte, meglio 24 ore, poi bisogna tenerlo in un ambiente molto umido innaffiandolo di tanto in tanto il tempo necessario per farlo germogliare (tempo che varierà in base al tipo di seme, ed alla temperatura ambiente, in ogni caso pochi giorni).
Ci sono vari sistemi per ottenere germogli: sacchettini di cotone, piatti con coperchio, il più utilizzato probabilmente è il vasetto con copertura di stoffa.


Dove si ideratano e si innaffiano i semi in un vaso, l'acqua entra ed esce dalla garza che ha la funzione di filtro,





di barriera per il manteninmento dell'umidità e di serra in vetro
.
Molto utile e molto produttivo in termini di quantità è invece il germogliatore è anche il sistema più divertente, per la produzione casalinga di germogli.

Il germogliatore si compone fondamentalmente di tre parti, un contenitore forato per i semi (dove verseremo l’acqua che useremo peri innaffiare i semi), un raccoglitore posto sotto il contenitore forato (che ci permetterà di non disperdere l’acqua) ed un coperchio posto sopra il contenitore forato (che permetterà di mantenere i semi sempre umidi)

In commercio ci sono dei germogliatori industriali già pronti, in pratica si compongono delle tre parti realizzate in plastica o argilla, sono venduti per alcune decine di euro.
Però si può anche scegliere la via dell’home made cercare in giro dei comunissimi e diffusissimi contenitori di plastica a costo zero.

Ideali sono i contenitori che i supermercati utilizzano per stoccare i vegetali nei frigoriferi.




I due contenitori che dovranno, uno contenere i semi, e l’altro fare da coperchio, possono essere della stessa dimensione, il terzo, quello che dovrà fare la funzione di raccoglitore dell’acqua, dovrà essere leggermente più grande, contenere il raccoglitore dei semi senza però fargli toccare il fondo per assicurare che i semi non rimangano in contatto con l’acqua sviluppando muffe.

Si incide in vari punti il contenitore che dovrà contenere i semi (dalla dimensione dei tagli dipenderà la velocità di caduta dell’acqua nel raccoglitore sottostante.



A questo punto si prendono i semi ammollati in acqua per 24h si mettono nel contenitore forato, si pone questo contenitore forato sopra il raccoglitore, si innaffia e si chiude con  il coperchio, l’acqua gocciolerà da un contenitore all’altro più o meno lentamente ed il coperchio manterrà i semi alla giusta umidità fino all’annaffiatura successiva, per un totale di due o tre annaffiature al giorno
Il tutto alla fine viene così, come una piccola serra


Si apre per innaffiare dopo avere svuotato il raccoglitore dall’acqua vecchia.

E’ possibile realizzare un castello di “camere di germogliazione” facendo più strati di contenitori di semi e raccoglitori di acqua


Ed ottenere così differenti tipi di germogli diversi contemporaneamente.

Lenticchie ed azuki


La classica soia



Sempre azuki



Fieno greco



Ci sono molti altri tipi di semi in vendita nei negozi BIO

L’utilizzo dei germogli è ideale a crudo, per beneficiare al massimo delle proprietà, si possono mischiare i germogli con insalate miste, si possono aggiungere crudi a delle zuppe di legumi invernali seguendo quella che è un po’ la tradizione delle paste e fagioli con insalate fresche del Veneto/Friuli.
E’ possibile fare una brevissima rosolatura, che non comprometta troppo le proprietà nutrizionali, la rosolatura li rende anche un tantino croccanti.
Un’idea potrebbe essere un soffritto di cipolla con giusto un po’ di olio, un minuto prima di scolare la pasta (a questo punto è meglio usare pasta integrale) si gettano nel soffritto i germogli, gli si fa prendere un colore bello verde vivo, si scola e si aggiunge la pasta…….


mercoledì 4 aprile 2012

World Tai Chi e Qi Gong Day 2012




Da alcuni anni, nell’ultimo sabato di aprile si organizza la giornata mondiale del tai chi.
In tutto il mondo, in ogni ora di questa giornata, si pratica tai chi nei parchi o negli spazi cittadini.
E’ bello pensare che in tutto il mondo, la gente si organizzi per fare insieme qualcosa di positivo e con il gioco dei fusi orari si formi una catena continua di eventi che non si interrompono per 24 ore consecutive.
Anche in Italia sabato 28 aprile nei vari parchi di molte città e paesi ci saranno esibizioni pubbliche aperte a tutti, un’ottima occasione per fare un “assaggio” di questa esperienza.
In molti parchi milanesi e della provincia troverete associazioni disponibili a fare dimostrazioni, prove e dare informazioni.
A Milano ci sarà una rappresentazione ITCCA ai giardini pubblici di Porta Venezia nel pratone sotto l’albero secolare all’ingresso di piazza Cavour, dalle 10.00 del mattino.

Ovunque voi siate, sabato 28 tenete d’occhio i parchi, se vedete un capannello di persone vestite di nero che fanno gesti strani potrebbero essere praticanti di tai chi, avvicinatevi pure e scoprirete qualcosa di nuovo, se sono in gruppo, vestiti di nero, fanno cose strane, ma NON fanno tai chi….meglio stare alla larga!!!
Per ulteriori informazioni:

Esiste un sito internazionale che parla di questo evento.http://worldtaichiday.org/
All’interno del sito ci sono alcune pagine con immagini che si riferiscono alla giornata del tai chi in Italia negli anni scorsi.http://worldtaichiday.org/WTCQDPHOTO2005k.html

martedì 20 marzo 2012

Primavera!!!!



La Primavera, nella  medicina tradizionale cinese, è legata all’elemento Legno e quindi al mondo vegetale, al risveglio.
L’elemento legno ha come caratteristica principale la crescita, l’espansione, ha un’energia che sale, è il seme che anche dopo tantissimo tempo trova l’energia di germinare, è l’albero che cresce in base a quanto si trova intorno, cioè in armonia con l’ambiente.
Energia che dalla potenzialità diventa atto compiuto andando in alto verso il fuoco, verso lo yang estremo.
Il legno è legato alla primavera, all’alba, al colore verde, al sapore aspro che è tipico dei germogli primaverili. La condizione atmosferica è il vento, ma un vento leggero come una brezza sottile.


Gli organi collegati all’elemento Legno sono Fegato e Vescica Biliare. 

Fegato
E’ un organo di grandissima importanza in MTC. viene visto come un  Generale, che svolge un compito fondamentale di difesa e di offesa, come avviene nella realtà per il fegato.  Le caratteristiche fondamentali di un buon generale sono: una visione chiara, progettare, proiettare, in avanti, nel futuro, prevedere. Anche l’elemento legno si caratterizza da questi fondamentali, possiede: fantasia, creatività, progetto.
La società moderna ci chiede sempre di essere al TOP delle caratteristiche, ma poi non ci fornisce i mezzi energetici per sostenere questo stato e ciò contribuisce a affaticare il nostro sistema epato biliare.
L’emozione legata al fegato è la rabbia. E’ legata al non fluire. L’emozione positiva è il coraggio.
Se le emozioni non fluiscono, ristagnano, si sbloccano, e quindi non hanno possibilità nel tempo di evolvere, cambiare e questo è un problema per il fegato. La vita in società spesso ci obbliga a reprimere le emozioni e gli sfoghi, a non farle fluire e quindi cambiare in altre, quindi il fegato ne viene danneggiato producendo rabbia che spesso deve rimanere repressa. L’energia del fegato deve salire ed espandersi, se viene repressa implode e sfocia nei mal di testa. La rabbia, come tutte le caratteristiche del fegato è un sentimento che va potentemente verso l’esterno.
Il Fegato ospita lo HUN: lo spirito leggero, capacità innata nell’uomo di volare, è la nostra libertà dai vincoli del quotidiano, intelligenza creativa, che funziona meglio con i sogni della notte.


Vescica Biliare.
E’ un Fu molto strano appartiene ai “Visceri Curiosi” cioè particolari o strani. Non del tutto Zang e nemmeno Fu. E’ il luogotenente del Fegato VB impartisce ordini a tutti gli altri organi. È detta anche Fu del giusto e dell’esatto, prende tutte le decisioni, ha grande capacità decisionale.


Parecchi esercizi taoisti riequilibrano principalmente l’elemento legno, li vedremo nei particolari in questa primavera…

Vedi anche: http://ilcieloposteriore.blogspot.it/2012/01/il-carciofo-un-fiore-e-la-primavera.html

giovedì 15 marzo 2012

Una serata Indiana



Ieri sera abbiamo vissuto un’esperienza molto interessante.
Francesco ha fatto da poco un “Viaggio” in India ed ha voluto condividere le sue esperienze e le sue sensazioni con tutti noi, ne è venuta fuori questa serata indiana, densa di racconti, di immagini, di suoni e di sapori che ci hanno, per il breve tempo di una sera, trasportato in un mondo ancora totalmente differente dal nostro.
Ci siamo lasciati con la lettura di questa fiaba, che come sempre rivela delle verità fondamentali.

L’Essenza della Saggezza

Il vecchio re era morto troppo in fretta. I suo giovane figlio non era maturo. Salì sul trono preoccupato per la propria scarsa preparazione alla carica che doveva ricoprire.

Aveva la penosa impressione che la corona gli scivolasse dal capo, che fosse troppo larga e troppo pesante. Osò dirlo.
I consiglieri furono rassicurati pensando: <<La sua consapevolezza di non sapere, di non essere pronto, lo predispone ad essere buon re, capace di accettare consigli, di ascoltare i suggerimenti senza prendere decisioni precipitose, di riconoscere un errore e di essere disposto a correggerlo. Rallegriamoci per il regno.
Lui, ansioso di istruirsi, fece venire tutti i sapienti del regno: eruditi, monaci, e saggi di chiara fama: ne prese alcuni come consiglieri e chiese agli altri di andare per il mondo a cercare e riportare tutta la scienza nota dell’epoca per trarne la conoscenza, addirittura la saggezza.


Alcuni si spinsero fino alle terre più lontane, altri presero vie marittime fino ai confini dell’orizzonte. Tornarono sedici anni dopo, carichi di rotoli, di libri , di sigilli e di simboli. Il palazzo era vasto. Non riuscì tuttavia a contenere una così prodigiosa abbondanza di scienza.
Colui che tornava dalla Cina aveva riportato , da solo, su innumerevoli dromedari, i volumi dell’enciclopedia Cang-Xi, come pure le opere di Laozi, Confucio, Mencio e di molti altri, famosi quanto sconosciuti!

Il re percorse a cavallo la città del sapere che era dovuto far costruire per ricevere tutto quel materiale.
Il re percorse a cavallo la città del sapere che aveva dovuto far costruire per ricevere tutto quel materiale. Fu soddisfatto dei suoi messaggeri, ma capì che una sola vita non sarebbe potuta bastare per leggere tutto, capire tutto. Chiese dunque ai letterati di leggere i libri al suo posto, di trarne il succo e di redigere, per ogni scienza, un’opera comprensibile.
 
Trascorsero otto anni prima che i letterati potessero consegnare al re una biblioteca composta dai soli riassunti di tutto lo scibile umano. Il re percorse a piedi l’immensa biblioteca così costituita. Non era più giovanissimo, vedeva la vecchiaia arrivare a grandi passi e capì che non avrebbe avuto il tempo in vita di leggere e assimilare tutto.
Chiese dunque ai letterati che avevano studiato quei testi di produrre solo un articolo per scienza , badando all’essenziale. Trascorsero otto anni prima che tutti gli articoli fossero pronti poiché molti eruditi che erano andati in capo al mondo a raccogliere tutta quella scienza erano ormai morti e i giovani letterati che riprendevano l’opera in corso dovevano rileggere tutto prima di produrre un articolo.

Infine, un’opera in parecchi volumi venne consegnata al vecchio re, costretto a letto, malato. Questi pregò ciascuno di riassumere rapidamente il suo articolo in una frase.
Riassumere una scienza in poche parole non è cosa facile. Altri otto anni furono necessari.
Fu concepito solo un libro che conteneva una frase per ciascuna delle scienze e delle saggezze studiate.
Al vecchio consigliere che gli portava il libro, il re morente mormorò:

 
Dimmi una sola frase che riassuma tutto questo sapere, tutta questa saggezza. Una sola frase prima della mia morte!
Sire, disse il consigliere, la saggezza del mondo sta in due sole parole:
Vivere l’attimo

(da «Racconti dei saggi dell’India»)

Qui troverete altre foto scattate da Francesco durante il suo viaggio: http://www.flickr.com/photos/fritzfranz67/

sabato 10 marzo 2012

La Virtù del Discernimento



La conoscenza degli altri è intelligenza.

La conoscenza di se stessi è illuminazione.

La conquista degli altri è potere.

La conquista di se stessi è forza.

Conosci ciò che è abbastanza e sarai ricco.

Persevera e svilupperai la volontà.

Rimani al centro e sarai sempre a casa.

Muori senza morire e vivrai per sempre....

LAO TZU 

 

Dal "TAO THE CHING" XXXIII

sabato 3 marzo 2012

Rumori nelle tenebre



Sguisssshhh .... il rumore di una considerevole quantità di “patè di selvaggina friskies” che finisce sotto la suola di una ciabatta da camera felpata, sono le 6.30 della mattina, impossibile inveire ed imprecare ad alta voce, ci si tiene tutto dentro.
Un essere sordido, bianco e nero ha questa abitudine, si prende un grosso boccone dalla ciotola e se lo va a sgranocchiare a zonzo per la casa, non pensa nemmeno lontanamente di finire completamente il pasto, molto più divertente lasciare qualche bel pezzo di impasto denso e viscido qua e là proprio in mezzo al passaggio.

Flop-tonf.....flop-tonf.....flop-tonf il rumore dei passi zoppicanti di un povero diavolo che già si deve alzare ad un orario indegno, nel frescolino della prima mattinata milanese e deve pure andare in un posto lugubre ed in una compagnia molto discutibile. In questo momento ha il suddetto “patè di selvaggina friskies” spatasciato sotto la suola di una delle suddette ciabatte e quindi deve camminare parzialmente sulle punte, in una stato di equilibrio fisico precario, proprio nel momento della giornata dove di più l’equilibrio mentale è compromesso. L’impegno maggiore è evitare di calpestare qualsiasi tappeto o tappetino, pena il produrre un sandwich di stoffa farcito al patè di selvaggina.
Il nostro sventurato si guarda in giro, cerca una coda nera che gli indichi la strada, ma il proprietario della coda si guarda bene dal mostrarsi, lui “sa” e se ne sta rintanato sotto il letto, bisognerà aspettare, creare il momento adatto al “ponf”.

“Ponf” è il rumore sordo di una ciabatta in panno, riempita all’inverosimile di un 43 extra large che si va a schiantare verso il suo obbiettivo più ambito, cioè il punto preciso dove termina la coda nera tanto bramata, questa protuberanza snodabile funge da indicatore, è il migliore segnavia in momenti di precario equilibrio psicofisico e di scarsa illuminazione, per fare arrivare il suddetto 43 extralarge verso il goal, un circolino di carne non ricoperto da pelo, che in situazioni come queste è l’Obbiettivo, il Culmine, il Massimo Punto di Arrivo, contro il quale, il nostro sventurato ed assonnato eroe, vorrebbe mandare a schiantarsi il suo piede destro con tanto di ciabatta e patè di selvaggina spetasciatosottolasuola incluso…….. ma la coda, l’indicatore, rimane bastardamente, ma intelligentemente sotto il letto……..

martedì 21 febbraio 2012

Verdure lactofermentate: Insalatini fra oriente ed occidente



La flora intestinale è composta principalmente da batteri e microrganismi che proliferano nell’ intestino svolgendo funzioni importantissime per la salute.
Il corretto funzionamento dell’apparato digerente e del sistema immunitario dipendono dalle condizioni in cui riusciamo a preservare la nostra flora intestinale. Per ambire ad uno stato di salute ottimale, le varie famiglie di microorganismi devono risultare bilanciate, se la flora intestinale è bilanciata, anche gli elementi patogeni risulteranno sotto controllo, ogni scompenso invece porterebbe ad una proliferazione incontrollata con conseguenti disturbi fisici diffusi, tipo: flatulenza, gonfiori e coliti, ma andando ad agire direttamente sul sistema immunitario, si potrebbero contrarre anche patologie all’apparenza non legate all’apparato digerente.


In tutte le culture antiche, esiste da sempre una tradizione di alimenti fermentati in grado di fornire batteri utili all’intestino, il prodotto più conosciuto e diffuso a livello mondiale è probabilmente lo yogurt, ottenuto tramite coltura di fermenti lattici delle famiglie “Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus”, (per maggiori informazioni sullo yogurt: http://www.yogurtforever.org/indice.htm ).


Esistono procedimenti alimentari in grado di produrre Lactobacilli dai vegetali, quindi senza le eventuali controindicazioni tipiche dei prodotti caseari.
In Oriente da millenni si utilizzano vegetali lactofermentati, soprattutto in Cina e Giappone. Questi prodotti da qualche anno stanno riscuotendo un certo apprezzamento anche in Italia con il nome di “Insalatini”.
Gli insalatini sono in pratica verdure lactofermentate con il metodo della salamoia, si tratta di un metodo di fermentazione che produce nelle verdure la proliferazione di batteri benefici per la flora intestinale.

In realtà anche in Europa, questo tipo di preparazioni sono utilizzate da sempre per la conservazione dei vegetali da consumare poi nel periodo invernale sfruttando le proprietà conservanti del sale associate a una fermentazione lattica.
Con l’avvento dei conservanti chimici e con lo sviluppo della catena del freddo, l’utilizzo della salamoia come conservante si è un po’ persa nel tempo, così come tutte le proprietà nutrizionali che vengono conferite con questo metodo ai prodotti alimentari.
Il consumo quasi quotidiano di verdure lactofermentate, soprattutto per chi non può utilizzare nella propria alimentazione latticini e quindi yogurt, contribuisce a formare e mantenere batteri utili alla flora batterica intestinale.
Un prodotto abbastanza conosciuto in Italia che sfrutta la tecnica della fermentazione lattica sono i crauti altoatesini, ma con lo stesso metodo si possono trattare anche molte altre verdure.
In genere faccio gli insalatini utilizzando cavolo cappuccio, carote, daikon, cetriolo, zenzero, cioè quelle verdure con la polpa un po’ duretta, che poi il processo di fermentazione contribuisce ad ammorbidire, ma si possono usare tutte le verdure che si mangiano normalmente in insalata in base al proprio gusto.
Il procedimento è semplicissimo e totalmente empirico.
Dopo aver lavato o pelato le verdure si tagliano a strisce molto sottili con una mandolina, oppure si grattugiano alla julienne con l’apposito attrezzo.
Si mettono quindi in una ciotola, si aggiungono alcuni pizzichi di sale e si mescola in modo da distribuirlo uniformemente.
Si trasferiscono quindi le verdure in vasetti di dimensioni adeguate e si lasciano riposare per qualche decina di minuti.




Le verdure, assorbendo il sale, emettono la propria acqua, formando una salamoia naturale.  Quindi si pressano (anche questa fase è importante per la fermentazione) utilizzando degli appositi attrezzi in plastica in vendita nei supermercati nel reparto dedicato alle conserve casalinghe.



Per una buona conservazione del prodotto, é fondamentale che le verdure rimangano sempre sommerse dalla loro acqua (se dovesse scarseggiare si aggiunge della salamoia fatta a parte).
Si ripongono i vasetti in un luogo fresco o in frigorifero e si possono utilizzare già dopo poche ore, oppure il giorno dopo o anche a distanza di alcuni giorni, con il passare del tempo il sapore tenderà a concentrarsi, evidenziando il tono acido.
Di solito evito di lasciare le verdure in salamoia per lunghi periodi, perché le preferisco fresche e leggere, ma nulla vieta di spingere la salamoia anche per alcuni mesi come succede per i crauti o per le umeboshi giapponesi.

Si usano come un normale contorno fresco, magari aromatizzandoli ulteriormente in base al proprio gusto.

Gli insalatini forniscono un valido aiuto anche a livello energetico.
Secondo la medicina cinese, il sapore salato, in dosi contenute, è un ottimo aiuto per il rene, legato al freddo ed all’inverno, così come il sapore acido, legato al periodo primaverile, è un ottimo stimolante per il fegato. Gli insalatini risultano quindi ideali in questo periodo di passaggio fra inverno e primavera, ma in realtà, come abbiamo visto, le proprietà fornite dalla fermentazione sono in grado di aiutare l’intestino ed il sistema immunitario in ogni periodo dell’anno.


lunedì 6 febbraio 2012

Una tavola imbandita.....osservazioni durante una lezione di prova di Tai Chi



Una tavola imbandita, carica di tante specialità, una bellezza per gli occhi, ci arrivano gli odori, riconosciamo un sentore di spezie, un profumo fruttato, una nota agre.
Sulla tavola piatti sconosciuti, preparazioni esotiche, non  valutabili a prima vista.,L’odore porta grandi promesse, ma la non-conoscenza può rivelarsi un fattore limitante, non per tutti ovviamente, siamo tutti diversi.
In questi casi qualcuno tenta, assaggia, altri si buttano mangiano a piene mani, godono di quello che c’è nei piatti, sono soddisfatti del momento, della nuova esperienza e non si chiedono altro.
Altri ancora sono frenati da questa novità, davanti a cose sconosciute avrebbero bisogno di più tempo per poterle apprezzare, magari di maggiori spiegazioni su quanto è contenuto nei piatti, ma non avendo altro che la possibilità di annusare e vedere, preferiscono declinare l’invito e rimanere a guardare la tavola imbandita.
Chi è appassionato di queste cose spizzica un po’ di tutto, vorrebbe principalmente la ricetta, ma come sappiamo anche troppo bene, la ricetta è la cosa più difficile da ottenere da un cuoco ed anche in questo caso non ci è data.

Paolo