giovedì 15 marzo 2012

Una serata Indiana



Ieri sera abbiamo vissuto un’esperienza molto interessante.
Francesco ha fatto da poco un “Viaggio” in India ed ha voluto condividere le sue esperienze e le sue sensazioni con tutti noi, ne è venuta fuori questa serata indiana, densa di racconti, di immagini, di suoni e di sapori che ci hanno, per il breve tempo di una sera, trasportato in un mondo ancora totalmente differente dal nostro.
Ci siamo lasciati con la lettura di questa fiaba, che come sempre rivela delle verità fondamentali.

L’Essenza della Saggezza

Il vecchio re era morto troppo in fretta. I suo giovane figlio non era maturo. Salì sul trono preoccupato per la propria scarsa preparazione alla carica che doveva ricoprire.

Aveva la penosa impressione che la corona gli scivolasse dal capo, che fosse troppo larga e troppo pesante. Osò dirlo.
I consiglieri furono rassicurati pensando: <<La sua consapevolezza di non sapere, di non essere pronto, lo predispone ad essere buon re, capace di accettare consigli, di ascoltare i suggerimenti senza prendere decisioni precipitose, di riconoscere un errore e di essere disposto a correggerlo. Rallegriamoci per il regno.
Lui, ansioso di istruirsi, fece venire tutti i sapienti del regno: eruditi, monaci, e saggi di chiara fama: ne prese alcuni come consiglieri e chiese agli altri di andare per il mondo a cercare e riportare tutta la scienza nota dell’epoca per trarne la conoscenza, addirittura la saggezza.


Alcuni si spinsero fino alle terre più lontane, altri presero vie marittime fino ai confini dell’orizzonte. Tornarono sedici anni dopo, carichi di rotoli, di libri , di sigilli e di simboli. Il palazzo era vasto. Non riuscì tuttavia a contenere una così prodigiosa abbondanza di scienza.
Colui che tornava dalla Cina aveva riportato , da solo, su innumerevoli dromedari, i volumi dell’enciclopedia Cang-Xi, come pure le opere di Laozi, Confucio, Mencio e di molti altri, famosi quanto sconosciuti!

Il re percorse a cavallo la città del sapere che era dovuto far costruire per ricevere tutto quel materiale.
Il re percorse a cavallo la città del sapere che aveva dovuto far costruire per ricevere tutto quel materiale. Fu soddisfatto dei suoi messaggeri, ma capì che una sola vita non sarebbe potuta bastare per leggere tutto, capire tutto. Chiese dunque ai letterati di leggere i libri al suo posto, di trarne il succo e di redigere, per ogni scienza, un’opera comprensibile.
 
Trascorsero otto anni prima che i letterati potessero consegnare al re una biblioteca composta dai soli riassunti di tutto lo scibile umano. Il re percorse a piedi l’immensa biblioteca così costituita. Non era più giovanissimo, vedeva la vecchiaia arrivare a grandi passi e capì che non avrebbe avuto il tempo in vita di leggere e assimilare tutto.
Chiese dunque ai letterati che avevano studiato quei testi di produrre solo un articolo per scienza , badando all’essenziale. Trascorsero otto anni prima che tutti gli articoli fossero pronti poiché molti eruditi che erano andati in capo al mondo a raccogliere tutta quella scienza erano ormai morti e i giovani letterati che riprendevano l’opera in corso dovevano rileggere tutto prima di produrre un articolo.

Infine, un’opera in parecchi volumi venne consegnata al vecchio re, costretto a letto, malato. Questi pregò ciascuno di riassumere rapidamente il suo articolo in una frase.
Riassumere una scienza in poche parole non è cosa facile. Altri otto anni furono necessari.
Fu concepito solo un libro che conteneva una frase per ciascuna delle scienze e delle saggezze studiate.
Al vecchio consigliere che gli portava il libro, il re morente mormorò:

 
Dimmi una sola frase che riassuma tutto questo sapere, tutta questa saggezza. Una sola frase prima della mia morte!
Sire, disse il consigliere, la saggezza del mondo sta in due sole parole:
Vivere l’attimo

(da «Racconti dei saggi dell’India»)

Qui troverete altre foto scattate da Francesco durante il suo viaggio: http://www.flickr.com/photos/fritzfranz67/

6 commenti:

  1. Ti confesso che leggendo il finale di questa storia... che mi è venuta la pelle d'oca. Questo è il messaggio che, da qualche anno a questa parte, mi prefiggo di perseguire.
    Credo sia importante essere e fare come se fosse l'ultimo giorno della nostra vita. Godere dei secondi e degli attimi senza pensare al poi... perchè il domani può non esistere mai.

    Grazie
    Joh

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' profondamente vero quello che dici, la mente tende sempre a fermarsi al passato, che ormai è un momento che non esiste più, oppure cerca sempre di scandagliare il futuro, che è un momento che ancora non esiste e che non può fornire alcuna garanzia certa, l'unico momento veramente reale è solo quello che stiamo vivendo nell'istante in cui accade, ma qui la mente troppo spesso ci sta troppo poco...

      Paolo

      Elimina
  2. E' giunto il tempo per approfondire sull'India, l'induismo e quant'altro. Tuttavia penso che il sapere in sè è un circuito chiuso a differenza del sapere per sè, un modello aperto. Certo, il concetto finale riassume l'immediatezza del tempo e della stessa vita, legata com'è all'imprevedibilità degli eventi.
    Per concludere, penso che il messaggio "Vivere l'attimo", riassuma il messaggio della scuola Zen di Hui-Neng dell'"illuminazione improvvisa".
    Complimenti per il post.

    RispondiElimina
  3. Bellissima storia, tra l'altro la catena dei libri da cui è tratta 'Racconti dei saggi' contiene numerosi scritti veramente interessanti proveniente da culture di vari paesi ma accomunate da un unico sentire.
    Carpe Diem diceva qualcuno, o restare svegli, centrati come insegnano le arti marziali senza perdersi in nessuna ricerca o affanno nemmeno se si tratta di conoscenza.
    Al sovrano del racconto non è bastata una vita...

    RispondiElimina